Estate, voglia di esporsi finalmente al sole. Sì, ma con cautela. Noi di iMelo vi consigliamo di proteggere la vostra pelle non solo con la protezione solare, ma anche e soprattutto a tavola, facendo scorta di succo di melagrana.
Gli ellagitannini, i polifenoli bioattivi contenuti in questo frutto, infatti, aiutano a contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (UV), riducendo il rischio di sviluppare tumori della pelle.
Gli effetti dannosi dei raggi ultravioletti, infatti, sono molto più seri dell'invecchiamento precoce della pelle, (con annesse macchie e rughe) - effetto comunque notevolmente contrastato dalla melagrana grazie al suo alto contenuto di vitamina C, che a sua volta contribuisce formazione del collagene, componente che favorisce l'elasticità della pelle.
Gli antiossidanti contenuti nel frutto della salute contrastano la produzione dei radicali liberi e, quindi, diminuiscono il rischio di essere colpiti dal melanoma.
Vari test sugli animali hanno dimostrato che assumere estratti di melograno compromette la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali della pelle. Altri studi hanno evidenziato come la melagrana contribuisca a provocare la morte (apoptosi) delle cellule cancerogene.
Il succo di melagrana non solo previene lo sviluppo del melanoma, ma può anche essere bevuto da chi ne è colpito per alleviarne o rallentarne gli effetti devastanti sul fisico.
Una fresca spremuta di melagrana è quindi la bibita ideale per rinfrescarsi in spiaggia, in piscina o anche solo a casa, per ottenere una pelle al top in vista dell'estate!
La melagrana è sempre più spesso definita "frutto della salute".
Abbiamo visto in vari articoli come sia consigliata anche nelle diete ipocaloriche contenendo in media solo 63 kcal per 100 grammi di parte edibile. Ciò perchè è costituita per l'80% di acqua.
Il 20% rimanente è a sua volta ripartito così:
Ricordando che anche la buccia può essere preziosa per l'organismo se utilizzata come base di decotti (in quanto ricca di minerali, polisaccaridi e fenoli), oggi vogliamo concentrarci sui valori nutrizionali della melagrana, per supportare con dati scientifici l'affermazione che questo frutto sia una fonte preziosa di vitamine, sali minerali e fibre.
Per quanto riguarda appunto i sali minerali, possiamo dire che quelli contenuti maggiormente sono il potassio e il fosforo. Sono presenti in buone quantità anche sodio, magnesio e ferro, mentre vi sono solo tracce di zinco, manganese e rame.
100 g di melagrana nello specifico contengono:
Soffermandoci invece sulla melagrana come fonte di vitamine, possiamo evidenziare come sia abbastanza ricca di vitamina C o acido ascorbico (20 mg / 100 g di prodotto) e contenga un discreto livello di provitamina A e vitamine del gruppo B.
100 g di melagrana forniscono quindi anche:
Il colore rosso intenso degli arilli segnala l'alto contenuto di due importanti antiossidanti, i fitocomposti licopene e antociani.
Inoltre la melagrana è una fonte preziosa di composti fenolici, gli ellegitannini - ad esempio la punicalagina - che svolgono una preziosa funzione antiossidante; possono ridurre il rischio cardiovascolare andando a combattere l’azione dei radicali liberi.
Non solo, tre composti in particolare - l’acido oleanolico (che ha proprietà antitumorali e antivirali), l’acido ursolico (che previene la rottura del tessuto muscolare, aumentando al contempo la quantità di muscoli) e l’acido gallico (dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antimicotiche, antibatteriche e antivirali) - associati virtuosamente in questo frutto, pare abbiano un impatto positivo sul nostro organismo, favorendo l'espulsione delle tossine derivanti dall'assunzione di farmaci.
Dopo aver letto questo articolo la tua voglia di una freschissima spremuta di melagrana è cresciuta? Ricorda che con iMelo procurarti il frutto della salute è davvero comodo e conveniente tutto l'anno!
La melagrana è ricca di elementi nutritivi preziosissimi per il nostro organismo; per esempio, i flavonoidi hanno validissime proprietà antiossidanti, mentre acqua e potassio contribuiscono alla depurazione dalle scorie dell'organismo, che tendono ad accumularsi soprattutto nel fegato.
Il frutto della salute è un vero toccasana per il nostro fegato, rendendolo più forte grazie non solo all'eliminazione delle tossine, ma anche alla prevenzione delle infezioni epatiche causate da batteri.
Uno studio scientifico eseguito sui ratti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Toxicology and Industrial Health, ha dimostrato gli effetti benefici misurabili della spremuta di melagrana, non solo per ridurre i danni epatici causati dagli agenti nocivi, ma anche per far sì che il fegato stesso si rigeneri.
Ultimo, ma non meno importante, l'assunzione quotidiana di succo di melagrana - grazie all'elevato contenuto di acido ellagico e flavonoidi - previene le malattie tumorali, tra cui anche il tumore al fegato.
Consumare frequentemente melagrane spremute a freddo - in modo da mantenerne inalterate le proprietà - è quindi molto di più di un'abitudine corretta dal punto di vista alimentare, è un'azione concreta per la nostra salute. Buona spremuta a tutti!!!
Non esistono pozioni miracolose anti-invecchiamento, ma le proprietà antiossidanti del melograno ci vanno molto vicino.
Il suo frutto è ricco di flavonoidi, che aiutano l’organismo a prevenire l’invecchiamento precoce e a contrastare l’azione dei radicali liberi. Inoltre contribuisce a sviluppare le cellule cheratinociti della pelle, determinanti per la rigenerazione cellulare. Ciò grazie all’alta concentrazione di vitamina C, parte integrante della formazione del collagene, la cui degradazione conduce alla perdita di elasticità della pelle e, di conseguenza, alle rughe.
Diversi studiosi, tra cui Gil e García-Viguera, hanno sottolineato come le capacità antiossidanti del succo di melagrana siano dovute ai suoi composti in diverse percentuali: punicalagine (50% di questa attività), altri tannini idrolizzabili (33%) e acido ellagico (3%).
Alcuni scienziati del Politecnico Federale di Losanna hanno pubblicato sull’autorevole rivista Nature Medicine la loro importante scoperta: l’urolitina-A, che previene dall’invecchiamento le cellule muscolari, viene elaborata grazie all’intervento della flora batterica (probiota) dell’intestino umano sui composti presenti nel succo di melagrana. Il suo consumo quotidiano riattiverebbe dunque la mitofagia, distruggendo all’interno delle cellule muscolari i mitocondri danneggiati che, deteriorandosi con l’età, causano la perdita di forza dei muscoli. Patrick Aebischer, co-autore dello studio, ha dichiarato a proposito dell'urolitina-A: «È l’unica molecola conosciuta in grado di rilanciare questo processo, una sostanza completamente naturale i cui effetti sono potenti e misurabili».
Uno studio sui vermi cilindrici ha visto gli esemplari a cui veniva somministrata l’urolitina-A vivere il 45% in più rispetto agli altri.
Un altro esperimento, condotto studio sui topi anziani (di circa 2 anni), ha visto il gruppo a cui era stata somministrata una dieta ricca di urolitina-A correre il 42% in più dei topi “coetanei”, per via di uno straordinario recupero di forza e resistenza.
Guo et al. hanno testato i benefici del succo di melagrana sugli esseri umani, pubblicando poi i risultati in un articolo intitolato Pomegranate juice is potentially better than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. I soggetti protagonisti del loro esperimento, tutti anziani sani, sono stati divisi in due gruppi; al primo è stato somministrato quotidianamente del succo di mela, al secondo di melagrana. Questi ultimi hanno registrato una capacità antiossidante nettamente migliore, per via dei polifenoli di cui questo frutto è ricco: antocianidine, tannini idrolizzati, acido ellagico e punicalagine.
La spremuta di melagrana dunque è ricca di antiossidanti e fitonutrienti che vanno ad interagire con le strutture genetiche, proteggendo il DNA. Lo ha confermato anche uno studio svolto dal laboratorio spagnolo ProbelteBio e riportato dal Daily Mail. I ricercatori spagnoli hanno somministrato un estratto del frutto - polpa, buccia e semi - a 60 volontari ogni giorno per un mese, confrontando i risultati sulla salute dei partecipanti rispetto ad un gruppo di controllo che aveva assunto solo un placebo. A fine periodo nei volontari è stata riscontrata una riduzione dei livelli di un marker chimico chiamato 8-oxo-DG con un test delle urine, una spia diagnostica associata al danno cellulare, che può compromettere l’attività cerebrale, muscolare, di fegato e reni. Il capo ricerca Sergio Streitenberger ha tratto le debite conclusioni: “Il consumo regolare di un estratto di melograno può rallentare il processo di ossidazione del Dna”.