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Una centrifuga di frutta fresca è l'ideale con la calura estiva, sia che si faccia sport, sia in spiaggia, ma anche solo a casa; va benissimo per una merenda golosa o per iniziare la giornata al top, visto che il classico cappuccino fumante fa meno piacere...

Quella che proponiamo è l'ideale per l'estate. Il melone è infatti un tipico frutto di stagione, le mele si trovano facilmente tutto l'anno mentre per la melagrana... ci pensa iMelo 😉

Centrifuga alle tre mele: ingredienti

  • una melagrana
  • una mela
  • 3 fettine di melone

L'ideale per spremere la melagrana è l'apposito spremitore. Incorporate quindi il succo della mela e delle fettine di melone (ovviamente dopo aver sbucciato entrambi i frutti) e gustate freddo. Se volete stupire gli ospiti guarnite con un paio di foglioline di menta 😉

Il frutto del melograno è ricco di potassio e acido citrico.

Tra le sue molte virtù c'è quella di protezione dei reni, in quanto assumere quotidianamente il succo di melagrana favorisce l'eliminazione delle tossine che li danneggiano, in accordo con la funzione depurativa che gli è propria.

Uno studio eseguito dai ricercatori dell'Istituto Universitario di Tecnologia di Haifa in Israele sui pazienti affetti in trattamento di dialisi per un intero anno, in particolare, ha dimostrato questi benefici scientificamente.

Divisi in due gruppi, quello a cui veniva somministrato il succo di melagrana tre volte a settimana prima della dialisi ha ridotto l'infiammazione e minimizzato i danni ossidativi prodotti dai radicali liberi.
Ciò ha importanti conseguenze se si pensa che questi pazienti di solito vengono colpiti più facilmente da infezioni o danni al sistema cardiovascolare; i pazienti che assumevano il succo di melagrana anziché la bevanda placebo, infatti, riducevano anche il rischio di essere colpiti da infarto o ictus.

Un altro esperimento, condotto invece sui ratti, i cui risultati sono stati pubblicati su Pubmed, ha evidenziato come la melagrana sia un valido aiuto per combattere la nefrotossicità, effetto collaterale della gentamicina, farmaco usato per la cura di molte infezioni.

Se ci si vuole depurare da scorie e tossine, la melagrana è quindi l'ideale perché ne favorisce l'espulsione attraverso la diuresi. Bere quotidianamente succo di melagrana è un metodo perfetto per una depurazione naturale al 100%!

L'anemia è una malattia dovuta ad una diminuzione del livello dei globuli rossi, sotto la soglia minima sufficiente a stare bene (soggettiva e dipendente da variabili come età e genere). Spesso si accompagna ad una scarsa concentrazione di emoglobina nel sangue.

L'emoglobina è la proteina, a base di ferro, che ha il fondamentale ruolo di far circolare l'ossigeno. Quando diminuisce sotto i livelli di guardia, quindi, tessuti e organi non sono ossigenati a sufficienza.

I disturbi più frequenti per chi soffre di tale malattia sono: vertigini, nausea, emicrania, fatica a respirare, palpitazioni, tremori.

Esistono diversi tipi di anemia, congenita o meno, e di conseguenza diverse cause. Alcune tra le più comuni sono: perdita di sangue dovuta a sanguinamento delle gengive o ciclo mestruale abbondante, allattamento, carenza di acido folico e di vitamine del gruppo B, ulcera, fumo.

Quando, come spesso accade, la causa scatenante è la carenza di ferro, si può intervenire con un regime alimentare ad hoc.

Bere quotidianamente spremuta di melagrana o mangiare il frutto è l'ideale per l'elevato contenuto di ferro presente nel frutto del melograno e soprattutto perché la sua percentuale di vitamina C favorisce l'assorbimento del ferro stesso da parte dell'organismo.

Ciò aiuta sia a prevenire l'anemia che a alleviarne i sintomi. Noi di iMelo quindi non possiamo che consigliarvi di fare scorta di questo frutto dalle infinite proprietà benefiche scientificamente riconosciute!

La melagrana è ricca di elementi nutritivi preziosissimi per il nostro organismo; per esempio, i flavonoidi hanno validissime proprietà antiossidanti, mentre acqua e potassio contribuiscono alla depurazione dalle scorie dell'organismo, che tendono ad accumularsi soprattutto nel fegato.

Il frutto della salute è un vero toccasana per il nostro fegato, rendendolo più forte grazie non solo all'eliminazione delle tossine, ma anche alla prevenzione delle infezioni epatiche causate da batteri.

Uno studio scientifico eseguito sui ratti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Toxicology and Industrial Health, ha dimostrato gli effetti benefici misurabili della spremuta di melagrana, non solo per ridurre i danni epatici causati dagli agenti nocivi, ma anche per far sì che il fegato stesso si rigeneri.

Ultimo, ma non meno importante, l'assunzione quotidiana di succo di melagrana - grazie all'elevato contenuto di acido ellagico e flavonoidi - previene le malattie tumorali, tra cui anche il tumore al fegato.

Consumare frequentemente melagrane spremute a freddo - in modo da mantenerne inalterate le proprietà - è quindi molto di più di un'abitudine corretta dal punto di vista alimentare, è un'azione concreta per la nostra salute. Buona spremuta a tutti!!!

 

Il morbo di Alzheimer è una malattia molto diffusa, 44,4 milioni di persone ne sono colpite a livello globale, ed è anche una delle più terribili perché fa sì che si arrivi a stadi in cui si perdono gran parte delle proprie capacità cognitive e, quindi, la propria identità.

Non esistono attualmente vere e proprie cure, soltanto medicinali che ne alleviano i sintomi; una dieta ricca di antiossidanti può tuttavia prevenirne la comparsa o rallentarne il processo degenerativo. Un filone di studi ha dimostrato le utilissime proprietà della melagrana in tal senso.

Questo frutto è ricco di punicalagina, un polifenolo dalle riconosciute proprietà antinfiammatorie.

Nel 2014 lo staff del dottor Olumayokun Olajide, scienziato dell’Università inglese di Huddersfield, in collaborazione con l’Università tedesca di Friburgo, ha condotto una serie di esperimenti su cellule cerebrali isolate dai ratti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research. La punicalagina inibisce la neuro-infiammazione della microglia (i macrofagi residenti nel sistema nervoso centrale), che causa una distruzione di gruppi di neuroni, responsabile del peggioramento dei sintomi della demenza. La melagrana è quindi ottima per rallentare il progredire della malattia.

L’Alzheimer è associato ad un accumulo di una placca “beta-amiloide” nelle cellule cerebrali, cosa che causa la perdita di mielina, la sostanza che riveste cellule e neuroni. L'assenza di mielina a sua volta provoca una sconnessione delle cellule stesse, che impedisce alle informazioni di essere trasmesse in modo adeguato. Uno studio dalla Loma Linda University ha verificato come la somministrazione di succo di melagrana ai topi geneticamente modificati per sviluppare l’Alzheimer riduca la quantità della proteina tossica beta-amiloide rinvenuta nei loro cervelli all’autopsia. Alla base di tutto c'è un processo di ossidazione cellulare, e le proprietà antiossidanti del "frutto della salute" sono già state ampiamente riconosciute dalla comunità scientifica.

Importanti anche i recenti risultati ottenuti su un campione di pazienti sottoposti a intervento cardiaco, cui spesso fa seguito un deficit della memoria. Il gruppo a cui è stato somministrata la melagrana in maniera costante non solo non ha subito tale deficit, ma ha pure migliorato le prestazioni mnemoniche a sole 6 settimane dall'intervento.

Il dottor Olajide sta attualmente lavorando alla realizzazione di un farmaco per curare il morbo di Alzheimer a base di melograno (tanti dei suoi principi cono contenuti non solo nella polpa del frutto, ma anche nella buccia); consiglia comunque di assumere succo di melagrana concentrato al 100% - ovvero spremere i frutti con uno spremitore che ne mantenga inalterate le proprietà - di modo da avere una concentrazione di punicalagina del 3,4%.

Il succo di melagrana è dunque efficace nel prevenire o comunque rallentare tutte le malattie causate da infiammazioni - non solo l'Alzheimer, ma anche l'artrite reumatoide, il morbo di Parkinson e persino il cancro - per le sue riconosciute proprietà antiossidanti.

 

Siamo nel pieno della stagione delle melagrane e l'abitudine di assumerle tutti i giorni, magari sotto forma di spremute, è un toccasana per le ossa per via del loro apporto di calcio.

Diversi studi scientifici hanno inoltre dimostrato i benefici apportati da questo frutto alle articolazioni, per via delle proprietà antiossidanti dei polifenoli in esso contenuti, che inibiscono la formazione di MKK3, sostanze coinvolte nell’infiammazione articolare cronica.

Lo studio condotto da Shuid e Mohamed, tra gli altri, ha provato come la melagrana blocchi gli enzimi che causano la degradazione della cartilagine che forma le articolazioni e, di conseguenza, come arresti l’artrite reumatoide, con i dolori ad essa connessi.

Non solo, gli studiosi della Case Western Reserve University hanno addirittura dimostrato che gli antiossidanti del frutto migliorano le funzionalità della cartilagine e delle articolazioni. Non solo cura, quindi, ma anche prevenzione dell'osteoartrite dunque.

Meglio non aspettare di avere dei problemi quindi, ma iniziare subito a farsi una spremuta di melagrana al giorno o di incominciare con il metodo dei 21 giorni iMelo perché, come diceva una famosa pubblicità: - Prevenire è meglio che curare! -

Che le melagrane o il loro succo siano buoni è solo un piacevolissimo aspetto secondario: in prima battuta fanno benissimo alla salute!

Tra i vari studi sulle implicazioni positive della sua assunzione quotidiana un importante filone riguarda gli effetti antinfiammatori della melagrana e del succo che se ne estrae a freddo con gli appositi spremitori.

Tali benefici sono validi e misurabili sia in fase preventiva, sia come coadiuvante nella cura di infiammazioni a vari livelli, tra cui cardiovascolare ed intestinale (Lansky e Newman, 2007; Shukla et al., 2008; Larrosa et al., 2010; Lee et al., 2010).

Ma tali proprietà da dove derivano? In particolare dall'acido ellagico, dall'acido punicico e dalla punicalagina, elementi abbondanti nel frutto. Tomás e Barberán, nel 2010, hanno dimostrato come l'estratto dei semi pressati, in particolare, inibisca l'azione degli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi - a loro volta responsabili della trasformazione dell'acido arachidonico e del leucotrieni in prostaglandine, che portano ai processi infiammatori.

Romier e Crouzet hanno riscontrato come l'acido ellagico addirittura prevenga le infiammazioni.

De Nigris et al. (2007) ne hanno invece studiato gli effetti sui topi: su tali animali l'assunzione frequente del succo di melagrana ha come conseguenza una misurabile riduzione nell’esternarsi di elementi genetici portatori di infiammazioni cardiovascolari.

Col metodo dei 21 giorni possiamo giocare d'anticipo e iniziare, con una spremuta di melagrana al giorno, un'abitudine che darà già in pochissime settimane ottimi risultati!!!

La menopausa è una fase particolare della vita di una donna, sia a livello fisico che psichico.

Di solito si accompagna a disagi come osteoporosi, fragilità ossea, irritabilità, vampate di calore, ritenzione idrica, aumento di peso e calo della libido.

La spremuta di melagrana andrebbe pertanto introdotta in maniera mirata nella dieta giornaliera delle donne che la vivono per diversi motivi.

In prima battuta i semi del frutto contengono fitoestrogeni, molto simili nella struttura agli estrogeni, la cui produzione da parte dell'organismo cala fisiologicamente con l'avanzare dell'età.

Le vitamine E e C, il selenio e il beta-carotene contenuti nella melagrana, poi, alleviano le vampate di calore.

Inoltre è un valido rimedio alla perdita di densità ossea poiché contribuisce all'apporto di calcio.

Tutti questi benefici sono stati evidenziati in uno studio giapponese pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, che ha sottolineato l'importanza del succo di melagrana nella lotta ai disturbi della menopausa - tra i quali anche la depressione.

Per vedere i primi risultati bisogna dotarsi del kit e iniziare col ciclo dei 21 giorni... sarà il primo acquisto di un lungo percorso di benessere!

Il diabete è la malattia metabolica più diffusa al mondo ed è la terza in ordine di importanza dopo le malattie cardiovascolari e oncologiche. Chi ne è affetto, ma soprattutto chi vuole prevenirlo, può trovare un valido alleato nella spremuta di melagrana.

Diversi studi scientifici conducono tutti allo stesso risultato: gli effetti antidiabetici del frutto. Questa patologia è collegata infatti ad un elevato stress ossidativo e la melagrana ha una comprovata capacità antiossidante.

Non solo, il suo suo succo ha anche effetti ipoglicemici, come dimostrato dallo studio di Katz et al.

Li et Al., hanno evidenziato che gli estratti dei fiori del melograno sono responsabili della riduzione dell’enzima -glucosidasi e della conseguente diminuzione del diabete, mentre Mcfarlin ha studiato gli effetti benefici dell’olio di semi di melagrana, che aumenta la sensibilità all’insulina sui topi.

I componenti del frutto con proprietà antidiabetiche sono, nello specifico, i polifenoli: questi composti riducono l’assorbimento del glucosio.

Scalbert et al., infine, suggerisce come causa della diminuzione della glicemia a seguito del consumo regolare di succo di melagrana l’assorbimento del glucosio nei tessuti periferici anziché attraverso l’intestino.

Quindi il consumo regolare di spremute di melagrana o degli ottimi succhi iMelo, senza zuccheri aggiunti, è un aiuto quanto mai efficace per mantenersi in salute!

Il succo di melagrana è un vero e proprio toccasana per stomaco e intestino: possiede preziose proprietà antinfiammatorie, astringenti e antiossidanti.

I ricercatori dell'Università degli Studi di Milano hanno pubblicato su PubMed l’articolo “A review on the anti-inflammatory activity of pomegranate in the gastrointestinal tract”: la melagrana, grazie al suo apporto di acido ellagico, ridurrebbe le infiammazioni dell’intero apparato digestivo, andando a contrastare le citochine, che ne sono responsabili.

Non venendo sciolto dai succhi gastrici, l’acido ellagico in essa contenuto arriva dritto all’intestino dove può agire con efficacia, per questo si raccomanda l’assunzione costante di succo di melagrana nella cura di tutte le patologie intestinali.

La melagrana è un rimedio noto sin dal tempo degli antichi Egizi contro virus e parassiti intestinali come la Tenia Solium, comunemente chiamata verme solitario. Ciò grazie all’alto contenuto di pelletierina, un alcaloide che funge da paralizzante nei confronti dei vermi intestinali.

Un altro interessante studio ha confermato l’efficacia della melagrana contro le forme di enterocolite necrotizzante, una malattia che colpisce i neonati, provocando, tra gli altri sintomi, febbre e letargia.

Sono infine riconosciute le proprietà gastroprotettive del succo di melagrana, i cui composti fenolici rafforzano la mucosa gastrica e hanno un’azione antibatterica. Pertanto esso è particolarmente indicato per chi ha lo stomaco danneggiato, anche a causa dell’alcol etilico.

Non esistono pozioni miracolose anti-invecchiamento, ma le proprietà antiossidanti del melograno ci vanno molto vicino.

Il suo frutto è ricco di flavonoidi, che aiutano l’organismo a prevenire l’invecchiamento precoce e a contrastare l’azione dei radicali liberi. Inoltre contribuisce a sviluppare le cellule cheratinociti della pelle, determinanti per la rigenerazione cellulare. Ciò grazie all’alta concentrazione di vitamina C, parte integrante della formazione del collagene, la cui degradazione conduce alla perdita di elasticità della pelle e, di conseguenza, alle rughe.

Diversi studiosi, tra cui Gil e García-Viguera, hanno sottolineato come le capacità antiossidanti del succo di melagrana siano dovute ai suoi composti in diverse percentuali: punicalagine (50% di questa attività), altri tannini idrolizzabili (33%) e acido ellagico (3%).

Alcuni scienziati del Politecnico Federale di Losanna hanno pubblicato sull’autorevole rivista Nature Medicine la loro importante scoperta: l’urolitina-A, che previene dall’invecchiamento le cellule muscolari, viene elaborata grazie all’intervento della flora batterica (probiota) dell’intestino umano sui composti presenti nel succo di melagrana. Il suo consumo quotidiano riattiverebbe dunque la mitofagia, distruggendo all’interno delle cellule muscolari i mitocondri danneggiati che, deteriorandosi con l’età, causano la perdita di forza dei muscoli. Patrick Aebischer, co-autore dello studio, ha dichiarato a proposito dell'urolitina-A: «È l’unica molecola conosciuta in grado di rilanciare questo processo, una sostanza completamente naturale i cui effetti sono potenti e misurabili».

Uno studio sui vermi cilindrici ha visto gli esemplari a cui veniva somministrata l’urolitina-A vivere il 45% in più rispetto agli altri.

Un altro esperimento, condotto studio sui topi anziani (di circa 2 anni), ha visto il gruppo a cui era stata somministrata una dieta ricca di urolitina-A correre il 42% in più dei topi “coetanei”, per via di uno straordinario recupero di forza e resistenza.

Guo et al. hanno testato i benefici del succo di melagrana sugli esseri umani, pubblicando poi i risultati in un articolo intitolato Pomegranate juice is potentially better than apple juice in improving antioxidant function in elderly subjects. I soggetti protagonisti del loro esperimento, tutti anziani sani, sono stati divisi in due gruppi; al primo è stato somministrato quotidianamente del succo di mela, al secondo di melagrana. Questi ultimi hanno registrato una capacità antiossidante nettamente migliore, per via dei polifenoli di cui questo frutto è ricco: antocianidine, tannini idrolizzati, acido ellagico e punicalagine.

La spremuta di melagrana dunque è ricca di antiossidanti e fitonutrienti che vanno ad interagire con le strutture genetiche, proteggendo il DNA. Lo ha confermato anche uno studio svolto dal laboratorio spagnolo ProbelteBio e riportato dal Daily Mail. I ricercatori spagnoli hanno somministrato un estratto del frutto - polpa, buccia e semi - a 60 volontari ogni giorno per un mese, confrontando i risultati sulla salute dei partecipanti rispetto ad un gruppo di controllo che aveva assunto solo un placebo. A fine periodo nei volontari è stata riscontrata una riduzione dei livelli di un marker chimico chiamato 8-oxo-DG con un test delle urine, una spia diagnostica associata al danno cellulare, che può compromettere l’attività cerebrale, muscolare, di fegato e reni. Il capo ricerca Sergio Streitenberger ha tratto le debite conclusioni: “Il consumo regolare di un estratto di melograno può rallentare il processo di ossidazione del Dna”.

 

Spunti per prenderci cura di noi a colazione

I nutrizionisti sostengono all'unanimità che fare colazione è importantissimo, per fare subito un pieno di energia e per accelerare il metabolismo. Mangiare della frutta al mattino serve ad apportare zuccheri facilmente assimilabili dall'organismo (il fruttosio), nonché acqua, vitamine, fibre e sali minerali ed è particolarmente indicato nelle diete povere di grassi.

Tra i vari frutti prediligiamo la melagrana: non soltanto è ipocalorica e depurativa, ma contiene al suo interno sostanze antiossidanti (i flavonoidi) che apportano innumerevoli benefici al nostro organismo, tra cui miglioramenti estetici (effetti antinvecchiamento e anticellulite); i suoi semi, inoltre, contribuiscono alla prevenzione di malattie anche gravi, come i tumori.

Possiamo integrare nella nostra alimentazione questo preziosissimo alimento mangiando i suoi chicchi o spremendone il succo.

Colazione al top

Ecco qui alcune alternative:

  • Molto gustoso, ma semplice, il mix di yogurt (in alternativa ad una tazza di latte), fiocchi di cereali (meglio se integrali), chicchi di melagrana, uva sultanina, mandorle (o nocciole) e frutta di stagione a scelta da accompagnare con un caffè o un tè caldo, soprattutto nella stagione invernale
  • Per una colazione più "tradizionale" si può spremere il succo di melagrana con l'apposito spremitore e berlo da solo, oppure centrifugandolo con altri frutti (ottimo l'accostamento con la mela), da provare in alternativa al più classico ACE. L'ideale è accompagnarlo con dei biscotti e un paio di frutti secchi (noci, mandorle o anacardi).
  • Un po' più lungo nella preparazione, ma veramente gustoso, è il pudding al melograno. Vediamone come procedere nel dettaglio:

Pudding di semi di chia al melograno

Ingredienti:

  • 200 g latte di mandorla
  • 45 g semi di chia
  • 2 cucchiaini di polvere di cocco (o 2 amaretti)
  • mezzo baccello di vaniglia 
  • mezza melagrana 

Preparazione:

Unite i semi di chia - piccoli semi neri provenienti dalla pianta Salvia Hispanica, originaria dell'America del Sud - al latte di mandorla, aggiungete i semi della bacca di vaniglia e il cocco e mescolate il tutto per un minuto.

Mescolate poi ogni quarto d'ora per altre 3 volte (per evitare che si formino dei grumi) e lasciate riposare l'impasto in frigo tutta la notte.

Prima di gustare aggiungete i chicchi della melagrana, precedentemente sgranata.

In alternativa al cocco potete fare una variazione aggiungendo alla fine due amaretti sbriciolati.

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